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La macabra danza della fase 2 di Antoine Fratini

Boss mafiosi, dico BOSS MAFIOSI fatti uscire dal carcere e messi ai domiciliari mentre cittadini vengono spiati da droni, invitati (per ora) ad applicare app per la loro tracciabilità e multati per inoffensive passeggiate in Natura; pressoché totale assenza di direttive nazionali chiare ed efficaci nonché di aiuti alle RSA; direttiva regionale lombarda che ha forzato le stesse strutture ad accogliere pazienti covid provocando un numero di morti tra gli anziani maggiore di qualunque altra nazione europea, tanto che se si fosse voluto rigenerare le casse dell’INPS non si sarebbe potuto escogitare piano migliore; cittadini puntati continuamente dal dito come indisciplinati e responsabili di tutto, mentre i politici, manco a dirlo, non sono mai responsabili di nulla, mantengono stipendi e privilegi da nabbabbi anche quando il popolo fatica oltremodo a provvedere alla stessa sopravvivenza e riceve poco o nulla dallo Stato. Senza parlare del ritardo colpevole e criminale con cui si è deciso la quarantena e la chiusura delle frontiere all’inizio della epidemia e le continue contraddizioni con cui i porta parola istituzionali (protezione civile e compagnia bella) hanno sin da subito preso in giro gli ascoltatori. Era così difficile dire: “non sappiamo di preciso come si propaga e quali siano le potenzialità di questo nuovo virus, ma nel dubbio rimettiamoci al sano principio di precauzione”? Era così difficile, per progettare la fase 2, prendere esempio da una nazione come la Svezia che ha subito molto meno danni senza prendere provvedimenti drastici (niente app né droni né confinamento), invece che insistere su di un “modello italiano” inventato di sana pianta e a dire il vero tanto osannato quanto disastroso? E che dire della maggiore parte degli “intellettuali” convocati dal sistema mediatico che, scambiando la loro precipua funzione di lanciatori di allerta con un ruolo istituzionale, gettano acqua sul fuoco respingendo al mittente ogni critica all’indirizzo del governo? Se questi sono esperti, se questo è un governo, se questo è un paese…

Consogliamoci però, non tutto è negativo: per affrontare la tanto temuta “fase 2” gli italiani potranno contare sulla task force di psicologi dell’emergenza, psichiatri e atri grandi saggi per tornare ad assaggiare un vago sapore di libertà. Ci voleva proprio. Ora si che ci sentiamo tutelati! Per questo governo, quindi, i cittadini hanno più bisogno di psicologi che di libertà! Bel modo per regalare visibilità e soldi ad un serbatoio di voti composto da figure professionali inutili e talmente numerose da non trovare altra collocazione.

Temo però che il ceto politico non abbia finito di confezionare geniali sorprese. D’altronde bisogna rimettere in moto la grande macchina tritatutto dell’economia ultraliberale basata sul culto della crescita. Come era facile presagire, si sta delineando uno scenario degno dei migliori romanzi distopici: lavoro, consumo, casa; consumo, casa, lavoro. Quasi un nuovo passo danza, macabra però. È in questo tipo di situazione che ci si accorge dell’enorme mancanza dei vari Molière, Coluche, Pasquino e altri spiriti troppo fini per lasciarsi fregare dal Potere e al contempo troppo forti per non influire sulla vena ribelle di una collettività malomessa e ipnotizzata. Più che una fase 2 a me pare l’inizio di una democrazia.0. E pensare che tutto questo disagio in realtà dipende in larga misura dell’impreparazione strutturale del comparto sanità che da anni, a comminciare dal fatidico passaggio degli ospedali ad “aziende ospedaliere”, ha subito un progressivo depauperamento in termine sia di strutture che di personale.

Sarebbe interessante sapere cosa pensa oggi l’Europa dell’Italia. Ê lecito supporre che non poteva non sapere della scandalosa connivenza tra lo Stato italiano e la mafia, ma che l’abbia piuttosto sottovalutata, se non addirittura rimossa. E le rimozioni, generalmente, si pagano a caro prezzo.

Intanto la mafia ringrazia… e i pecoroni tacciono.

ANTOINE FRATINI

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