La Festa Ritrovata di Nino Velotti
Per la Festa dei Gigli di Nola, anno 2023 d. C.
Dopo la pandemia torna la festa.
La gente accorre ed allaga le file
di piazze e vicoli, una gioia febbrile
tra i gigli in legno e cartapesta appresta.
Folla non t’amo, spesso sei molesta,
ma più del popolo il comando è vile!
Questa festa nel mito fu gentile,
fiori poi ceri in dono e offerta onesta…
Ma s’aggiorna quel rito millenario,
svettano i gigli in danze e processioni,
nel caldo a giugno galleggia la barca.
Cristo con Bacco in San Paolino sbarca
tra le paranze in sfide e devozioni,
forte musica al cuore senza orario.
La Festa dei Gigli è una festa popolare che si tiene ogni anno a Nola nell’entroterra vesuviano la domenica successiva al 22 giugno, data in cui si festeggia San Paolino da Nola, vescovo e poeta. Consiste nella ballata di una barca e di otto obelischi in legno alti 25 metri con un rivestimento di cartapesta, macchine da festa portate a spalla dai cosiddetti “cullatori”. Si ricorda così il ritorno in città avvenuto nel 411-12 di Ponzio Anicio Meropio Paolino dopo la prigionia ad opera dei barbari in Turchia o in Africa. Secondo la leggenda, San Paolino insieme ad alcuni nolani liberati sarebbe approdato a Torre Annunziata, che ancora fa parte della diocesi di Nola; oppure, secondo un’altra ipotesi, risalendo il Sarno, il vescovo nolano, a cui si deve l’invenzione delle campane, sarebbe sbarcato in località Cappella degli Spiriti fuori Nola tramite un antico affluente del fiume campano, un corso d’acqua che non esiste più. I nolani accolsero Paolino in città con dei fiori, dei gigli appunto, accompagnandolo fino alla sede vescovile alla testa dei gonfaloni delle corporazioni delle arti e dei mestieri.
La festa cattolica, in cui permane l’essenza di precedenti culti pagani, nel 2013 è stata inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.