La Pet Therapy di Imma Meo
La pet therapy, conosciuta anche come terapia assistita con animali (AAT, dall’inglese Animal-Assisted Therapy), è una pratica terapeutica che utilizza l’interazione con gli animali per migliorare la salute fisica, mentale e emozionale delle persone. Questa forma di terapia si basa sul presupposto che il contatto con gli animali possa avere effetti positivi sul benessere umano, riducendo lo stress, migliorando l’umore e favorendo il processo di guarigione.
L’uso degli animali a scopo terapeutico ha radici antiche. Già nel XIX secolo, Florence Nightingale, una delle fondatrici dell’infermieristica moderna, aveva osservato che i pazienti che interagivano con gli animali mostravano segni di miglioramento nel loro stato di salute mentale. Tuttavia, la pet therapy come la conosciamo oggi ha iniziato a prendere forma solo nella seconda metà del XX secolo. Negli anni ’60, il neuropsichiatra infantile Boris Levinson iniziò a documentare i benefici della presenza del suo cane Jingles nelle sessioni di terapia con i suoi giovani pazienti, dando impulso alla ricerca scientifica in questo campo.
I benefici della pet therapy sono molteplici e riguardano diversi ambiti della salute umana.
L’interazione con gli animali può ridurre i livelli di ansia, depressione e solitudine. La semplice presenza di un animale può fornire conforto e stimolare la produzione di endorfine, le “molecole della felicità”. In particolare, nei pazienti con disturbi mentali come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), l’autismo e la schizofrenia, la pet therapy può migliorare la socializzazione e la comunicazione. La pet therapy può anche avere effetti positivi sulla salute fisica. Ad esempio, accarezzare un animale può abbassare la pressione sanguigna e ridurre il ritmo cardiaco, contribuendo a ridurre lo stress. Inoltre, per i pazienti in riabilitazione fisica, l’interazione con gli animali può incentivare il movimento e l’attività fisica, migliorando la coordinazione motoria e la forza muscolare. Gli animali possono anche fungere da catalizzatori sociali, facilitando l’interazione tra le persone. Questo è particolarmente utile in contesti come le case di riposo, dove la solitudine è un problema comune. La presenza di animali può stimolare conversazioni e creare un senso di comunità tra i residenti.
La pet therapy viene utilizzata in una vasta gamma di contesti, tra cui ospedali, case di riposo, scuole, istituti di riabilitazione e centri di salute mentale. Gli animali comunemente impiegati includono cani, gatti, cavalli, conigli e anche delfini. Ogni tipo di animale offre benefici specifici e può essere scelto in base alle esigenze individuali dei pazienti.
Ad esempio, i cani sono spesso utilizzati per la loro capacità di rispondere agli ordini e interagire in modo giocoso con le persone, rendendoli ideali per i bambini e gli anziani. I cavalli, attraverso la ippoterapia, sono particolarmente efficaci per le persone con disabilità fisiche e mentali, poiché la cavalcata può migliorare l’equilibrio, la coordinazione e la fiducia in se stessi.
Nonostante i numerosi benefici, la pet therapy presenta anche alcune sfide e considerazioni etiche. È fondamentale garantire il benessere degli animali coinvolti, assicurandosi che non siano stressati o sovraccaricati dalle interazioni umane. Inoltre, è necessario un addestramento specifico per gli animali e per gli operatori che lavorano con loro, per garantire che la terapia sia sicura ed efficace.
La pet therapy rappresenta una modalità terapeutica complementare di grande valore, capace di migliorare la qualità della vita di molte persone. Grazie alla sua capacità di promuovere il benessere fisico e mentale attraverso il semplice, ma potente, legame uomo-animale, la pet therapy continua a guadagnare riconoscimento e applicazioni in tutto il mondo. Tuttavia, è essenziale continuare a studiare e regolamentare questa pratica per massimizzarne i benefici e minimizzare i rischi, garantendo sempre il rispetto e il benessere degli animali coinvolti.
IMMA MEO