Il controllo genitoriale eccessivo di Anastasia De Masi
L’ISPCAN ha pubblicato un articolo interessante, secondo cui il controllo eccessivo da parte dei genitori potrebbe essere considerato una forma di trauma infantile e indipendente dalle forme studiate in letteratura. Lo studio però non è banale, definisce questo tipo di trauma come costrutto multimediale che comprende in realtà diverse forme di maltrattamento e sebbene il ruolo del controllo eccessivo nello sviluppo di una psicopatologia sia stato dimostrato, la letteratura non lo incclude nelle forme di maltrattamento.
Si parla di iperprotezione, restrizione dell’autonomia e dell’indipendenza. La questione qui non è fare una disamina dello studio riportato dettagliatamente in sette pagine, ma il poter lavorare sulla prevenzione. Non dimentichiamo che nella dichiarazione dei Diritti Umani cita all’ Art.16 – 3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato; ne tanto meno possiamo tralasciare la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Come si può prevenire, in una società come quella di oggi estremamente complessa? Aiutando le famiglie, aiutandole a casa loro. Interessarsi prima che una situazione diventi critica, dando l’accesso ad una formazione e ad un sostegno per la corretta genitorialità nel rispetto dei diritti dei bambini. Forse dovremmo tutti interessarci del prima e non solo del dopo, non solo dei possibili effetti che un comportamento reiterato potrebbe scaturire.
In un mondo ormai iper tecnologico, in cui molte persone tendono ad informarsi attraverso i social per mezzo di informazioni frazionarie, ridotte e a volte neanche corrette, dovremmo sinceramnete aiutare prima. Aiutare e sostenere sapendo mettere da parte il giudizio.
Tutte le persone, tutte le famiglie possono trovarsi in difficoltà in un determinato momento della vita. Anche quando son convinte di essere nel giusto potrebbero aver bisogno di essere accompagnati ad allargare la visione sul quadro d’insieme. Allora sostenere un cambio di rotta diventa di fondamentale importanza per la prevenzione.
Il bambino ha diritto alla sua famiglia e a crescere in un ambiente favorevole; aiutare, smettendo di puntare il dito, smettendo di dare colpe ma dando gli strumenti necessari per migliorare la situazione nel complesso senza snaturare le persone.
ANASTASIA DE MASI
Consulente Tutor in Materia Familiare
Arteterapeuta