COMUNICATO STAMPA
E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Peppe Capasso, uno dei massimi protagonisti della scena artistica italiana degli ultimi cinquanta anni.
Frequenta l’Istituto d’Arte di Napoli, diplomandosi successivamente all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Esordisce da giovanissimo nel 1968 con una mostra personale a Gorizia. Nasce in quegli anni, in Friuli, il rapporto con lo scultore Roberto Nanut e il ceramista Andrea Parini, frequentatore di Georges Braque.
Nel 1968 è il primo in Italia con la collaborazione di Leo De Berardinis e di Vittorio Lucariello a creare la scultura scenica.
Nel 1972 si reca a New York ed espone le sue opere a Manhattan, alla International Gallery.
Dal 1970 al 1975 collabora col gruppo teatrale più importante d’Europa condotto da Leo De Berardinis e Perla Peragallo e fonda a Marigliano il Centro Arte Multiplo 1 e 2, presenti alla quadriennale di Roma nel 1975.
Nel 1976 tutto il gruppo è presente come ospite speciale alla biennale di Venezia nella stagione cosiddetta del “Sociale”.
Come anodo e catodo Peppe Capasso e Leo De Berardinis furono attratti e legati a morsa stretta, da un sodalizio foriero di esperienze artistiche di inequivocabile sussulto.
Contagiato da De Berardinis organizza nel 1981 la prima rassegna europea di cinema e teatro d’artista dal titolo “Gli ammessi in scena”.
Nel 1983 fonda con Camillo Capolongo, Luigi Castellano e Emilio Villa il gruppo dei “No/poletani”. Dopo l’esordio a Piazza Plebiscito a Napoli, le opere delle temperie delle ossa furono presentate alla galleria Pari e Dispari di Rosanna Chiessi a Reggio Emilia e all’Expò Arte di Bari.Nello stesso anno riceve il premio alla scultura da Urbisaglia, Libera Università Europea di Macerata.
Capasso, come ha ammesso Gillo Dorfles, con il ciclo delle ossa aveva veramente anticipato i tempi.
Nel 1989 è ideatore a Nola della rassegna internazionale “Ritorno a Nola di Giordano Bruno”, in cui affiora la ricercatezza per un minimalismo e purismo scenografico in linea con i temi corrosivi della scultura scenica, della body art e dell’happening.
Nel 1992 accetta l’incarico di docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, poi successivamente accetta l’incarico presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Bologna, Foggia e Napoli.
Negli anni novanta stringe una forte amicizia con Toni Ferro con cui condivide viaggi ed esperienze espositive in Italia e in Svizzera.
Suo è il progetto artistico “L’estetica della fede/L’esercizio della memoria” partito dall’Accademia di Belle Arti di Napoli che lo vede protagonista di diversi momenti espositivi. Nell’ambito della manifestazione, le sue opere saranno esposte, nell’anno 2005, a New York, nella sede della Regione Campania, all’Istituto Italiano di Cultura e alla Orensanz Foundation.
Nel 2013 fonda l’”Accademia di Belle arti di Nola” di cui è stato direttore.
Stimato dai più grandi artisti e intellettuali della nostra epoca Capasso lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano.
Nicola Velotti